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domenica 30 dicembre 2012

Ricordando: Americani



Americani (1992)

Un'ottima prova d'attori, teatrale ma senza alti e bassi nel ritmo e senza inizio e fine della storia.
Questo è un ritratto della guerra che si combatte ogni giorno negli uffici degli agenti immobiliari e i soldati sono acerrimi  nemici e concorrenti e che girano la loro bandieruola sempre dove il vento tira. Farcito di lezioni di vita, sopravvivenza nella giungla e scontri verbali volgarmente sofisticati ma veri!
Ottimi attori, tutti formidabili e al loro posto che entrano ed escono come se fossero vestiti di una lavanderia appesi al binario, puliti e stirati anche se vestono personaggi sporchi, falsi, ambigui, corruttibili, fragili e umani.
L'inferno che tutti i giorni viene costruito da fandonie dei venditori distrugge il mondo che li circonda, creando la realtà e la vita intorno al tavolo dove è seduto il cliente con il venditore. L'unica cosa importante è la firma sul contratto, nient'altro.


Un film di James Foley.
Con Jack Lemmon, Ed Harris, Alec Baldwin, Jonathan Pryce, Al Pacino.
Titolo originale Glengarry Glen Ross. Drammatico, durata 100' min. - USA 1992

Ricordando: 1855 - La grande rapina al treno




1855 - La grande rapina al treno

Un ritratto molto interessante dell'Inghilterra in quegli anni attraverso un stile sciolto e trasparente, a volte un po' troppo. Dettagliato, curato, preciso, Michael Crichton ricostruisce alla perfezione una rapina realmente accaduta nel 1855, lasciando molto nelle mani degli attori protagonisti, che hanno fatto il loro dovere rispettando ruoli e posizioni, cosa non facile nei film d'azione in costume.
Divertente, un po' fuori moda per essere del 1978, e troppo lontano dai classici se comparato a Butch Cassidy e Sundance Kid, Un colpo all'italiana, La stangata ecc. Ma è fluido, sincero, freddo e secco.
Il ritmo sempre caldo e dialoghi perfetti assicurano divertimento e intrattenimento allo spettatore (perchè poi è sempre questo quello di cui bisogna parlare) il quale riesce a illuminarsi di fronte alla miriade di dettagli presentati con un pizzico di gigioneria registica

Un film di Michael Crichton.
Con Donald Sutherland, Sean Connery, Lesley-Anne Down Titolo originale The First Great Train Robbery. Avventura, Ratings: , durata 111' min. - USA 1978

mercoledì 26 dicembre 2012

Speciale: Mean Streets



Mean Streets (1973)

Troppo ci sarebbe da scrivere se si volesse inserire storicamente la pellicola negli anni che hanno forgiato il nuovo cinema americano, l'influenza delle neo avanguardie, citazioni di Truffaut, Godard e (nel classico) di Hawks. Scorsese sa quello che fa. Ha coraggio ma si dimostra genuino, fedele al suo credo. Si nasconde nella notte, come un non troppa voglia di portare fuori dal passato una storia autobiografica dipinta col sangue e la violenza, sia carnale che spirituale. Non a caso la pellicola passa ininterrottamente tra feste italiane, processioni, cristi e madonne. Semplice ma veramente pulsante la storia raccontata. Ricca di vita, d'azione, di sentimenti, paure e personaggi folli e inseriti pienamente nell'atmosfera.
Grandiosi De Niro e Keitel. La telecamera non li molla un secondo, a distanza veramente ravvicinate e inseguimenti straordinari, semplici, ma vivi!
Ottima colonna sonora. Cameo della madre di Scorsese nelle ultime scene.

Un film di Martin Scorsese. Con Robert Carradine, Harvey Keitel, Robert De Niro, Cesare Danova, David Carradine. Drammatico, durata 110 min. - USA 1973

Ricordando: La grande fuga



La grande fuga (1963)

Una grande storia, dalla grande sceneggiatura e dall'ottimo cast. Non datato, ma troppo in luce lo Star System che suona dietro ogni stella presentata sullo schermo. Charles Bronson e Steve Mc Queen in primis. Ma combattono veramente da professionisti, come tutto il cast. Pleasence e Attenborough in prima linea, per non citare Coburn e Garner.
La parola d'ordine è onore. Onore all'ordine militare, qualunque nazione rappresenti. Onore all'uomo, ai valori. Non c'è violenza in questa pellicola, zero sangue, ma anzi umanità, solidarietà, valori in campo, la confessione (diretta o meno) dei propri errori e i premi per gli sforzi. Un po' retorico ma lontano anni luce dal   buonismo gratuito e il finale ne è la prova. Una parabola grandiosa, kolossal per l'epoca e un evergreen per ogni palato


Un film di John Sturges. Con Charles Bronson, James Coburn, Donald Pleasence, James Garner, Steve McQueen, Richard Attenborough Titolo originale The Great Escape. Guerra, durata 168' min. - USA 1963

RIcordando: I 3 giorni del Condor




I 3 giorni del Condor (1975)

Ormai un po' datato, ma avvincente e di invenzioni visive e di ritmo veramente efficaci. Ottima regia, accademica e chirurgica. Il senso del tempo è il punto chiave della vicenda, dove nulla ha risposta ma non è importante perchè la vita è in gioco e non si può far altro che scappare. Robert Redford è all'apice della carriera e si vede come si destreggia di fronte alla telecamera, ma è un professionista e si vede.
Sidney Pollack riesce a gestire tutto alla perfezione, anche se a volte anticipa un po' troppo lo stile avanguardistico staccandosi dal classicismo della sua posizione regisitica.

Un film di Sydney Pollack. Con Robert Redford, Max von Sydow, Faye Dunaway, Cliff Robertson, Addison Powell, John Houseman, Michael Kane, Tina Chen, Hank Garrett, Don McHenry, Walter McGinn, Michael Miller, Jess Osuna, Dino Narizzano, Helen Stenborg, Patrick Gorman Titolo originale Three Days of the Condor. Drammatico, durata 117' min. - USA 1975.

martedì 18 dicembre 2012

Speciale: Hurt Locker

Hurt Locker (2008)



In bilico tra il documentario e il film/diario, un'avventura in diretta all'interno delle missioni americane in Medio Oriente, ormai dipinte con sempre meno storia ma si sviluppano solo i ritratti dei momenti quotidiani,  distanti e onirici, veri in una realtà rallentata, fredda, come sottolineano le didascalie all'inizio del film: una droga, come la guerra.
Kathryn Bigelow si tuffa a capofitto nella vicenda, con la telecamera che sembra un fucile carico e puntato. Un'anima adrenalinica che non dorme mai, non c'è tempo. Nè voglia, la realtà non dorme mai, perchè la notte come il giorno, la vita e la morte, sono gli elementi che anche se distanti possono identificare l'Inferno che si è creato in quei deserti agguerriti. Fotografia digitali ma necessaria. Rapido, svelto, ancora una volta, come tutti i personaggi dei film della Bigelow, davvero distante dall'umano in quanto sentimentale ma strettamente vittima delle circostanze: veri uomini d'istinto, addestrati, coraggiosi, ma che hanno perso il lato umano per tornare coi piedi alla loro realtà.

Un film di Kathryn Bigelow.
Con Jeremy Renner, Anthony Mackie, Guy Pearce, Ralph Fiennes, Brian Geraghty. David Morse, Christian Camargo, Evangeline Lilly Drammatico, durata 131 min. - USA 2008

martedì 4 dicembre 2012

Speciale: L'ultimo boyscout




L'ultimo boyscout (1991)

Tony Scott ha il suo pubblico e se lo porterà fino alla morte. Ma classificare un regista per un certo tipo di pubblico a volte può dissuadere troppo tutti gli altri e così ogni volta che esce una sua pellicola è una sorpresa, bella o brutta. Questo film è la sorpresa più bella a cavallo degli anni Ottanta con gli anni Novanta! La cattiveria e la violenza gratuita di Robocop e Terminator nella vita vera, quella veloce, sporca, schifosa, filosofica ma immorale. Scott ci sguazza in questo mondo e si appoggia al grande Bruce Willis, immortale maestro nella gigioneria d'azione dell'uomo stanco che non ne può dalla vita, ma continua a vincere a modo suo, anche dopo aver "avvisato" i cattivi. Cattivo, violento, quello di cui c'è bisogno. Ottime musiche, fotografie, e sceneggiatura! Soggetto e sceneggiatura sono ai primi posti per l'intero decennio!

Un film di Tony Scott.
Con Bruce Willis, Damon Wayans, Chelsea Field, Halle Berry, Frank Collison. Titolo originale The Last Boy Scout. Poliziesco, durata 105' min. - USA 1991

Ricordando: Spygame



Spygame (2001)

Non è la tecnica il problema di Ridley Scott, anzi, è la mancanza di pathos, di charme, perchè tutto si presenta speciale, notevole, appena viene ripreso. La passività per lo spettatore è il punto debole di Tony Scott per quanto spesso e volentieri potrebbe funzionare abbastanza bene(Top Gun, Ultimo Boyscout, Una vita al massimo, Nemico pubblico).
Robert Redford è praticamente intoccabile, furbo, spiritoso, perfetto, lo stesso si potrebbe dire di Brad Pitt, sempre in forma. Ma se non vi sono elementi di discussione non si può intervenire contro e a pro a film e questo ne è il suo, forse unico, difetto. Il resto è azzeccato, preciso, provato, ritmato, senza mezzi termini, giovanile e seio allo stesso tempo. Ma dopo che succede quando il film è finito?

Un film di Tony Scott.
Con Robert Redford, Brad Pitt, Catherine McCormack, David Hemmings, Stephen Dillane. Spionaggio, durata 126 min. - USA 2001

Al cinema: Argo



Argo (2012)

Se con The Town Ben Aflleck ha voluto provare a sfoderare le sue armi come regista, qui si definisce la sua posizione di regista voyuerista senza appoggiarsi a virtuosismi di regia ma coltivando una forza più matura, diretta, politica, fredda ma provata. Ben Affleck ruota attorno alle figure dei suoi personaggi costruendo un vortice che ruota intorno ai dilemmi di (in primis) verità e falsità, dolore e conoscenza del dolore, impegno senza conoscerne il fine; niente caccia ai soldi stavolta, bensì (anche stravaganti) scelte di vendetta più morale e onorevole (giusta e non). Lo spettatore non viene mai aiutato, anzi, spesso è sommerso da velenose ma silenziose realtà sinistre e pericolose dove la tensione ritarda volutamente a intervenire, per creare il pathos necessario a ritrarre quelle situazioni che troviamo nelle pagine di storia.
Curatissimi e spassosi i momenti a Hollywood durante la costruzione del finto film Argo. Affleck in questi momenti sottolinea ancora una volta il confine tra verità e realtà, tra quello che si può dire e no. Il finale ne è un ultimo manifesto, portando sullo schermo elementi (gadgets) di film di fantascienza e fantasy che sono colonne portanti del cinema di spettacolo. Anche i volti dei veri personaggi della storia sono volutamente messi a confronto con gli attori, per sottolineare maggiormente la differenza ma soprattutto per coinvolgere ancora di più lo spettatore nella storia, anche a film finito!

Un film di Ben Affleck.
Con Ben Affleck, Bryan Cranston, Alan Arkin, John Goodman, Victor Garber. Titolo originale Argo. Drammatico, Ratings: durata 120 min. - USA 2012

mercoledì 28 novembre 2012

Ricordando: Scanners



Scanners (1981)

Cronenberg, in piena ascesa mentre sta cercando il film che lo possa confermare nel Pantheon degli eletti del cinema horror, pare che abbia trovato un modello splatter psicologico per affrontare la sua misticità che avvolge l'uomo e lo trasforma, fisicamente che psicologicamente.
Qui abbiamo due superuomini, protagonista e antagonista: due Scanners. Telepatici molto potenti e trasformati in questo dal loro padre, uno scienziato. L'horror rimane un po' defilato, per questo il ritmo e l'interesse da parte del pubblico rischia più volte di precipitare, ma la regia e la musica sono fortemente azzeccate e così il tutto, a budget ridottismo, funziona perfettamente. Memorabile lo scontro fra titani sul finale, dove qui veramente vediamo tutti gli ingredienti del cinema horror moderno galleggiare sulla cellualosa!


Un film di David Cronenberg.
Con Jennifer O'Neill, Patrick McGoohan, Stephen Lack, Michael Ironside, Lawrence Dane. Fantastico, durata 102' min. - Canada 1981. - VM 14

giovedì 22 novembre 2012

Speciale: Dark City (1998)





Dark City (1998)

Da dove salta fuori quel capolavoro di Matrix? Probabilmente molto l'ha attinto da qui. La fine del millennio fa scaturire molte idee diverse sulla realtà che ci circonda, mettendo in discussione la nostra concezione di tale. Nasce una nuova filosofia, cupa, dark appunto, pericolosa, che troviamo accennata da lontano in Fight Club, ma quella è creata nella mente di Edward Norton. Qui siamo troviamo teorie fantascientifiche che oggi stanno prendendo forma. Sincretismo, dejavu, esperimenti fisici con influenze psicofisiche e paranormali.
Quattordici anni fa al cinema troviamo un gruppo di alieni che studiano gli umani per trovare una risposta a cos'è la vita e l'anima. Ricostruiscono un'intera città nello spazio e vi collocano esseri viventi, i quali credono di vivere una vita normale e soprattutto di possedere una memoria unica, vera. Tutto falso. Il personaggio protagonista non è altro che un escamotage per avere una storia, e difatti non ne parleremo. Il buco grosso di sceneggiatura non trova risposta per tutto il film: come fa il protagonista ad risvegliare quei poteri, che in teoria ognuno di noi possiede?
Questa è una presa di coscienza che forse un giorno si raggiungerà, ma è un'anticipazione ancora troppo avanti coi tempi e non ci si può permettere di "possederla" perchè sarebbe fuori controllo.
Il film è platonismo puro, ma così estremo non era mai pensato. E' logico pensare che Dark City sia una  metafora del nostro mondo, cosa che ha fatto Matrix l'anno successivo, ma soprattutto fa tremare le fondamenta delle nsotre convinzione e libera la mente umana portandola alla coscienza dell'esistenza come la conosciamo noi. Il trucco è essere preparati, perchè tecnicamente ci si ferma a un ritratto esterno.
Basso successo ma in seguito il film è divenuto un cult. Ottime scenografie e ancora funzionalissimo e ormai indispensabile per il cinema visionario. Ottimo lavoro di Alex Proyas, anche se non è aiutato dall'attore protagonsita. Azzeccato invece Kiefer Sutherland.

Un film di Alex Proyas.
Con Rufus Sewell, William Hurt, Kiefer Sutherland, Jennifer Connelly, Richard O’Brien. Horror, durata 106 min. - USA 1998

venerdì 16 novembre 2012

Ricordando: Ancora 48 ore

Ancora 48 ore (1990)



Ci prova e ci riesce ancora Walter Hill a proporre i due personaggi,non stanchi,forse solo un o' sbigottiti (soprattutto Murphy)qui in dirittura d'arrivo del suo momento d'oro.
Ci troviamo di fronte a un nostalgico e non rivissuto Walter Hill.Le scene d'azione vengono stirate e allungate come se per lo spettatore non ce ne fosse mai abbastanza ed è quello che il regista gradirebbe. Ma si sente l'idea di voler e dover cambiare.Hill si appoggial passato per non rischiare male,per un sequel che non ha visto la luce per 8 anni dal primo capitolo.Dopo qualche mese uscirá Speed e così si ricostruisce la filosofia e la metodologia dei film d'azione. Ottimo prodotto.Divertente, catastrofico e serio nei punti giusti. Ancora di James Horner la colonna sonora.


domenica 11 novembre 2012

Speciale: 48 ore



48 ore (1982)

Tra commedia e azione, uno dei primi exploit polizieschi dove a dirigere lo show è una coppia eterogenea composta da un bianco e da un nero. Grande spettacolo per un western girato al presente con una grande dinamicità e matura imprevedibilità da parte di Walter Hill che presenta una città completamente sotto ostaggio e la polizia, dipinta con i primi tratti commerciali che stavano venendo fuori in quegli anni (caffè e ciambella ecc), è l'arma che la giustizia deve dare alle persone giuste (memorabile lo show di Murphy nel locale sudista). Ottimi inseguimenti, un buon gusto per lo spettacolo, indimenticabile Nick Nolte e il suo gigionismo dosato da americano rivoltoso. Si sente profumo di star system, ma è il 1982, è ancora presto per puntare il dito. Seguito da Ancora 48 ore girato 8 anni dopo. Rampa di lancio per Eddie Murphy

Un film di Walter Hill.
Con Nick Nolte, Eddie Murphy, James Remar, Annette O'Toole, Frank McRae. Titolo originale 48 HRS. Poliziesco, durata 97 min. - USA 1982

martedì 6 novembre 2012

Al cinema: Cogan - Killing them softly



Cogan - Killing them softly (2012)

Il titolo è una chiara metafora e denuncia nei confronti dei governanti che da lontano, attraverso grandi discorsi retorici, parlando di uguaglianza e di patriottismo, si credono di poter illudere tutto il Paese a indirizzarlo verso il progresso ma in realtà non funziona nulla. Soprattutto in questa porzione di terra non troppo definita ma lo stesso inquietante, dove l'economia sembra non sia mai andata bene, la gente col poco che ha fa rapine, compra droga, spaccia, elemosina, l'America ha abbandonato questi posti. Li ha uccisi da lontano. "In America - come dice Pitt - sei solo" e i volti e le voci di Obama, Mc Caine, Bush, perennemente incollati alla radio e alla tv svelano un cinismo non più trascinatore, ma falso e velenoso. Questo fa incrementare la violenza, si perdono gli onori e tutto si distrugge perchè l'uomo ormai si muove solo per i soldi e fa finta di avere ancora dei sentimenti. Alla terza pellicola Dominik ha dimostrato di essere maturato, freddo e artistico. Deliziosi movimenti di regia, un'ottima fotografia e un cast, anche se "ridotto" veramente eccezionale: Gandolfini è un uomo vuoto, perso ed è un killer, uno dei migliori; finisce la sua storia confessandosi addosso, come lo stesso Ray Liotta, eccezionale anche lui.
Pitt e Mendelshon sono due bombe pronte a esplodere. Due Cowboys sempre in canna, formidabili.

Un film di Andrew Dominik.
Con Brad Pitt, Ray Liotta, James Gandolfini, Richard Jenkins, Vincent Curatola, Scoot McNairy, Ben Mendelsohn, Trevor Long, Max Casella, Sam Shepard, Slaine Titolo originale Killing Them Softly. Commedia, Ratings: Kids+16, durata 100 min. - USA 2012

mercoledì 31 ottobre 2012

Al cinema: Skyfall



Agente James Bond 007: Skyfall

"Non deluderà" e così è. Non c'è nulla di cui lamentarsi se si parla dell'ultima pellicola che ha protagonista James Bond, a cinquant'anni dal primo anno d'uscita. Dalla prima scena all'ultima, dal cattivo alle smorfie del protagonista, a Q, M, il gran finale in onore del classico e l'azione dosata al punto giusto. Poco spionaggio questa volta, ma in due ore e mezza di film c'è stato tutto. Davvero tutto. Interessante il confronto tra classico, nuovo, antiquato, dove si formano battibecco e nessuno la spunta perchè la verità sta in bocca al singolo spettatore. è normale trovarsi a storcere il naso ogni tanto perchè pare che qualcosa non torni o sia troppo banale e deja vu, ma i film si vedono integralmente e il filo già teso sul quale James Bond corre non si spezza e fila tutto. Pochi ma buoni gli effetti speciali, bellissime locations e non fuori luogo le Bond girls, tra cui un'inaspettata Moneypenny, davvero in gran sorpresa! Ottimo Craig (finalmente), non da meno Bardem e una strizzata d'occhio a Finnes. Bentornato James Bond!!

Un film di Sam Mendes. Con Daniel Craig, Judi Dench, Javier Bardem, Ralph Fiennes, Naomie Harris. Berenice Marlohe, Ben Whishaw, Albert Finney, Rory Kinnear, Ola Rapace, Tonia Sotiropoulou, Helen McCrory Azione, durata 143 min. - USA, Gran Bretagna 2012

Ricordando: Number 23



Number 23 (2007)

Jim Carrey in un horror? Un po' assurdo ma non era male l'idea di inserirlo in un pacchetto presentato nel suo piccolo visionario e funanbolico. Joel Schumacher illustra la sua visione della vita così sporca e continuamente frustata dalle piccole cose che l'uomo si porta dietro più per costrizione e accettazione della realtà che per suo spirito e richiamo. Il numero 23 e le sue leggende sono un prestesto per svelare la vera realtà, rispolverare un passato che era stata l'ossessione del protagonista, poi ne è guarito ma il destino è sempre beffardo verso qualcuno: il problema è arrivare vivi alla soluzione del problema.
Ottima costruzione e disorientamento dello spettatore, forse troppo, ma i parecchi buchi di sceneggiatura rovinano e si fanno sentire. Un buon ritmo e una stupenda fotografia per un film a così budget ristretto.
Da vedere.

Un film di Joel Schumacher.Con Jim Carrey, Virginia Madsen, Logan Lerman, Danny Huston, Lynn Collins.  Drammatico, durata 95 min. - USA 2007

lunedì 22 ottobre 2012

Ricordando: Money Train



Money Train (1995)

Dopo gli Arma Letale, questo è l'ennesimo tentativo di lanciare la coppia, già piaciuta in "Chi non salta bianco è" (dal titolo italiano orrendo e impronunciabile), Harrelson e Snipes, un po' come Gould e Sutherland in S.P.Y.S dopo M.A.S.H.
L'idea funziona, anche se un po' bambinesca, ma meglio restare in superficie e godersi l'azione perchè da una trama così semplice non ci si possono aspettare riferimenti e indagini sull'etnia ecc. Meno male che c'è Jennifer Lopez, più pulita e genuina che mai, portoricana a mettere un bilanciere tra i due protagonisti. Pare che il copione sia stato seguito poco nei duetti dei due personaggi, e si sente, ma il tutto galleggia su di uno humour molto semplice e poco velenoso, molto di Bronx o comunque da pubblico americano.
L'azione non manca e la scena finale è da antologia per il ciclo "alta tensione".

Un film di Joseph Ruben. Con Robert Blake, Wesley Snipes, Jennifer Lopez, Woody Harrelson Poliziesco, durata 103' min. - USA 1995

sabato 20 ottobre 2012

Ricordando: I soliti sospetti



I soliti sospetti (1995)

Un anno meraviglioso il '95! Escono al cinema: Seven, Heat la sfida, Casino, Esercito delle 12 scimmie, Die Hard - duri a morire. Singer, Fincher, Mann, Scorsese, Gilliam, Mc Tiernan. Gli anni d'oro per i film di questo genere, merito dei grandi personaggi portati sullo schermo, degli attori che li hanno interpretati, dei registi che gli hanno diretti. Altro punto fondamentale è la storia, la trama, che a volte brilla un po' di più o un po' di meno ma fa comunque del film un evergreen da rispolverare. Qui abbiamo un cast formidabile, Oscar a Kevin Spacey, ma anche Del Toro, Baldwin ecc. Siamo all'inzio delle sperimentazioni di sceneggiatura, dopo Tarantino il cinema ha voglio di cambiare volto e cominciare a costruire secondo queste nuove regole mai scritte. Funzione fino alla fine, veloce, dinamico, imprevedibile (o quasi). Singer è stato bravo a chiudere la storia all'ultimo secondo, lo spettatore allibito e spaventato da quello che ha capito non deve avere tempo a farsi domande sul film, perché la maggior parte sarebbero frottole. Quindi una vera trama non ce l'ha ma funziona lo spettacolo d'illusione. Singer firma conq uesto il suo secondo lungometraggio. Ottimo lavoro!

Un film di Bryan Singer.
Con Stephen Baldwin, Kevin Spacey, Chazz Palminteri, Gabriel Byrne, Benicio Del Toro. Titolo originale The Usual Suspects. Giallo, durata 105' min. - USA, Germania 1995

giovedì 18 ottobre 2012

Ricordando: Terminator salvation



Terminator Salvation (2009)

Terminator 3 è stato deludente, sprecato, insopportabile: c'era bisogno di una leva scatenante per non lasciare che la "leggenda" perda fama e fans e che il pubblico si risvegli fra qualche anno per andare al cinema a vederne i remake. Allora McG si è sentito tanta di quella responsabilità addosso che, inanzitutto, dare vita a un'opera simile, con il profumo di una nuova trilogia, tutta nel futuro ecc, comportava un monopolio registico ma anche con i dovuti inchini e omaggi ai maestri Winston e Cameron. Così è stato. Il risultato? un film con poca poesia, poco romanticismo, in un futuro freddo, dilaniato, ma con ancora il cuore pulsante dei sopravvissuti. La forza della Resistenza è abbastanza invisibile, poco lavoro di squadra, molti nemici anche tra gli umani. Gli attori sono azzeccati, la regia è giovanile, per un pubblico molto più adoloscenziale che nostalgico, ma i fan non sono stati delusi, anche perchè fino all'ultimo secondo molte unghie stridono di fronte alle pighe della sceneggiatura che rischiano di non combaciare con la storia dei primi due capitoli. Invece poi i conti tornano, anche se davvero in extremis e grazie a voci fuori campo che fan da "tappo da falla".Un film che è chiaramente dedicato più che alla filosofia dei primi due, alla regia, alle inquadrautre, alla coerografia degli attori, a particolari ma immortali movimenti dei Terminator. Spettacolare ma con una fotografia sbagliata continuamente, ma non è questo il problema. Il difetto più grande, di cui il film ne è il primo portatore ma non la causa, è la storia e il poco interesse che riesce a sviluppare. Non era la storia il punto cardine di Terminator, bensì l'inquietudine che umani sovrumani non umani possono portare nella nostra quotidianità. E poi, un futuro che dimentica il progresso degli ultimi anni perchè deve saltare dal 1997 al 2018 è un po' stridente per un pubblico troppo giovane.


Un film di McG. Con Christian Bale, Sam Worthington, Moon Bloodgood, Common, Bryce Dallas Howard, Michael Ironside. Azione. durata 115 min. - USA, Germania, Gran Bretagna 2009

domenica 14 ottobre 2012

Al cinema: Ted




Ted (2012)

Un cartone per adulti fatto a film e non un filmanzichècartone per bambini. Seth Mac Farlane ha ammesso che se lo avesse realizzato come film d'animazione non avrebbe funzionato perchè non ci sarebbe stato quel contrasto sufficiente tra gli attori e l'orso, così da coinvolgere di più lo spettatore.
Molto americano, come i Griffin o American Dad, battute velenose, infide, sporche, esagerate senza mai una pausa. Tenero, romantico e nemmeno così superficiale e Wahlberg ha capito che deve smettere di fare i film d'azione ma dovrebbe dedicarsi alla recitazione seria; qui finalmente ci riesce.
Volgare e non si lascia scappare nessuno, figurarsi gli ebrei o l'11 settembre! Volgare ma non cattivo, è il ritratto dell'ingenuità americana, ne è la prova la scena con Sam Jones (i veri nostalgici si commuoveranno di fronte al loro vecchio idolo). Quando si svela troppo la struttura del film, la storia e la favola, perde parecchio coinvolgimento. Il regista poteva abbandonare l'accademia per il finale, ma nessuno si è lamentato troppo. Ted è unico e speciale, il sogno di ogni uomo/bambino fancazzista che non ha voglia di vivere nella realtà del presente ma nei sogni della vita vissuta e futura.

Un film di Seth MacFarlane.
Con Mark Wahlberg, Mila Kunis, Seth MacFarlane, Joel McHale, Giovanni Ribisi. Titolo originale Ted. Commedia, durata 106 min. - USA 2012

lunedì 8 ottobre 2012

RIcordando: Terrore dallo spazio profondo



Terrore dallo spazio profondo (1978)

Remake de L'invasione degli Ultracorpi di Don Siegel. Nessun pretesto politico (anche se They Live di Carpenter potrebbe ispirarsi parecchio a questa pellicola!) o critica o accenno, ma solo paura, suspense senza effetti speciali (o quasi). Azzeccato tutto, dai personaggi all'ambientazione al pessimismo che di rado in questi regna sovrano come qui, ma i lieti fine non sono sempre d'obbligo.
Donald Sutherlan non è l'eroe che ci si aspetterebbe ma riempie la scena e trascina fino al tanto atteso finale che porterà lo spettatore a farsi domande anche di fronte all'evidenza.
Ottima pellicola, di un taglio molto europeo, fine. Se non per il ritmo non sente il peso degli anni.

Un film di Philip Kaufman.
Con Donald Sutherland, Brooke Adams, Leonard Nimoy, Veronica Cartwright, Jeff Goldblum, Art Hindle, Lelia Goldoni, Kevin McCarthy, Don Siegel, Robert Duvall Titolo originale Invasion of the Body Snatchers. Fantascienza, Ratings: Kids+13, durata 115' min. - USA 1978

martedì 2 ottobre 2012

Ricordando: Posti in piedi in Paradiso



Posti in piedi in Paradiso (2012)

Verdone vuole sollevarsi dal classicismo odierno della quotidianità e presenta una situazione estrema, comunque cara al cinema italiano, che svelerà strane conseguenze e fini all'interno di un trio di 3 ex mariti disperati e senza soldi che condividono le disgrazie e i magri successi.
Ideale la scelta di base, quella di tre attori, personaggi e non macchiette, dell'ultimo cinema italiano moderno che rispolverano un po' loro stessi e cercano di portare fuori il meglio di ciò che lo stesso spettatore rappresenta, senza mai però ritrarlo completamente. Lì Verdone si ferma, non ci riesce. Non regge la storia, si perde tra i personaggi e le gag (lente e non così divertenti) e il suo personaggio è forse l'urlo rivelatore di ciò che il suo essere adulto è oggi: uno sfogo che ritrae lo spaesamento e la disperazione di un'Italia in crisi sempre più lontana dai suoi cittadini.
Per un pubblico adulto.

Un film di Carlo Verdone.
Con Carlo Verdone, Pierfrancesco Favino, Marco Giallini, Micaela Ramazzotti, Diane Fleri. Nicoletta Romanoff, Nadir Caselli, Valentina D'Agostino, Maria Luisa De Crescenzo, Giulia Greco, Gabriella Germani, Roberta Mengozzi Commedia, durata 119 min. - Italia 2012.

RIcordando: Immaturi - il viaggio



Immaturi - il viaggio (2012)

La Grecia salva tutti colori che vi approdano a quanto pare, peccato che non riesca a salvare sè stessa. Il viaggio dei nostri "carissimi" lascia da parte il tema della vita e fa fiorire quello dell'amicizia e in posti lontani dalla patria, dal traffico, dalla quotidianità, funziona sempre. Il film ripropone tante piccole avventure come nel primo, ma qui la favola si fa più grande e i giochi portano più risate sul pubblico, ma nemmeno troppo di più. Il difetto è sempre lo stesso anche qui: la storia. Che non esiste, non c'è. I personaggi non compiono nessun percorso di svolta, è un film/ritratto della vita come siamo abituati ormai a vedere. Ma il tutto viene mascherato proprio grazie ai maestri di sceneggiatura e agli attori che entrambi azzeccano il loro ruolo, ma non può essere sempre tutto fine a sè stesso.

Un film di Paolo Genovese.
Con Ambra Angiolini, Luca Bizzarri, Barbora Bobulova, Raoul Bova, Anita Caprioli.  Paolo Kessisoglu, Ricky Memphis, Luisa Ranieri, Maurizio Mattioli, Giovanna Ralli, Lucia Ocone, Alessandro Tiberi, Francesca Valtorta, Lavinia Longhi, Aurora Cossio, Rocio Muñoz Commedia, durata 100 min. - Italia 2012

Ricordando: Immaturi




Immaturi (2011)

Una tenera commedia, non priva di ritmo, sceneggiata molto bene e recitata altrettanto bene, con gli attori azzeccati, le location suggestive, insomma, tutto al suo posto. Peccato che la storia sia il tallone d'Achille in questi film all'italiana. Il messaggio di fondo non dovrebbe essere legato solo ed esclusivamente al carpe diem e alla gioia di ogni singolo momento della vita di ciascuno di noi, perchè è un insegnamento trito e ritrito, che se non fosse stato davvero per gli attori che portano sullo schermo le loro vicende, anche se scontate, comunque provate e bene inserite nella storia, non vi sono moli o spiagge ove attraccare per porre fiducia in questo cinema.

Un film di Paolo Genovese.
Con Ambra Angiolini, Luca Bizzarri, Barbora Bobulova, Raoul Bova, Anita Caprioli, Paolo Kessisoglu, Ricky Memphis, Luisa Ranieri, Maurizio Mattioli, Giovanna Ralli, Alessandro Tiberi, Michele La Ginestra, Giulia Michelini Commedia, durata 108 min. - Italia 2011

lunedì 1 ottobre 2012

Speciale: The Wrestler



The Wrestler (2008)

Memorabile! Inseguire gli eroi sul palco e nella vita privata non ha certo le stesse aspettative e come voyeur Aronofsky non è affatto alle prime armi. Lo si vede avvicinarsi al proprio protagonista come un fan che accompagna l'eroe alla battaglia, anche perchè è quello di cui lo stesso ha bisogno per sopravvivere (o morire da vincente). Non si cerca la pietà bensì quella forza che non fa mai arrendere Randy "The Ram" nemmeno nella vita privata. Ma il suo mondo non è la vita reale. La sua famiglia sono gli anni Ottanta, il pubblico e i colleghi del wrestling. Sono gli unici che gli vogliono bene! L'unica realtà in cui è in grado di vivere. Lo stesso nightclub è un mondo fittizio dove c'è spettacolo, denaro e "scambio  di merci"; e lui vi si trova bene. Per il personaggio è tardi rifarsi una vita ma non getta la spugna e fa quello che sa fare meglio, combattere per lo spettacolo, per la gloria, per il pubblico che lo ama e per restare nella memoria dello sport. Proprio per quest'ultima lui si sacrifica regalando al pubblico la sua più estasiante evoluzione: il salto dalle corde, ma il regista grazie al nero cinematografico allontana gli occhi dall'ultimo secondo e lascia l'eroe vibrare nell'aria come un grande campione. Bruce Springsteen accompagna i titoli di coda.

Un film di Darren Aronofsky.
Con Mickey Rourke, Marisa Tomei, Evan Rachel Wood, Mark Margolis, Todd Barry. Drammatico, durata 109 min. - USA, Francia 2008

mercoledì 26 settembre 2012

Ricordando: Thak you for smoking



Thak you for smoking (2005)

Il figlio di Ivan Reitman mette con le spalle al muro lo spettatore, ponendogli di fronte uno studio di sceneggiatura molto accurato, forse troppo, che rischia di sfociare nel troppo cinismo, ma è in realtà è solo violenza verbale indiretta. Non si hanno più verità. Solo districazioni politiche e professionali che muoiono se non vengono portate davanti alla televisione. Se non c'è spettacolo chiunque può rimanere un nessuno. Ed è quello che succede al nostro protagonista, interpretato magistralmente da Eckhart! A volte smarrito, insicuro e disarmato, ma appena è di fronte alle telecamera è un'arma caricata al massimo che senza esagerate sorprese trova la svolta a ogni formula per portare a sè la soluzione e i vantaggi. Vi è un patriottismo distorto, con critiche interne sugli stessi Paesi degli Stati Uniti, non così distante per un pubblico internazionale, ma il tabacco e la lotta che da decenni si sta combattendo è più viva in America che in tutto il resto del mondo.
Forte commedia grigia, che mette sull'attenti più che regalare "sani pugni in pancia".

Un film di Jason Reitman.
Con Aaron Eckhart, Maria Bello, Adam Brody, Sam Elliott, Katie Holmes. Commedia, durata 92 min. - USA 2005

lunedì 17 settembre 2012

Ricordando: compagnie pericolose




Compagnie pericolose (2001)

Dopo dieci anni un bel rinfresco d'azione in bilico tra il classico e lo sperimentale contemporaneo è quello che ci vuole. Un film senza pretese, se non quella di sviluppare una sceneggiatura interessante (che strizza spesso l'occhio a Tarantino) all'interno di una struttura visiva e registica non troppo complessa (volutamente e non, data la natura dei registi - sceneggiatori) dove i personaggi si fermano a 8, come un western alla Walter Hill, ma meno noir. I 4 protagonisti, due poliziotti corrotti, il padre mafioso di uno dei ragazzi e il suo collega che alla fine svelerà la sua vera natura. Quest'ultimi interpretati da Hopper e Malkovich, ogni tanto sprecati, ogni tanto fa piacere trovarseli sullo schermo, anche perchè in questo film di sconosciuti ce n'è davvero pochi. Un po' di morale e filosofia non guasta, non appesantisce la pellicola, che non arriva a 90 minuti, rifinendo il pacchetto di un discreto film ogni tanto da rispolverare.

Un film di Brian Koppelman, David Levien. Con John Malkovich, Dennis Hopper, Vin Diesel, Barry Pepper Titolo originale Knockaround Guys. Avventura, durata 88 min. - USA 2001

Al cinema: Prometheus



Prometheus (2012)

Ridley Scott non ha ancora raccontato tutto il prequel di Alien (1979) e forse non lo farà mai. Ci sono troppe domande a cui bisogna rispondere per andare a collegare perfettamente tutti i punti fondamentali del primo film: le uova, il laser che le protegge, l'umano/alieno che non è più al suo posto di guida, fossilizzato col casco e con le ossa esplose dall'interno nell'astronave aliena con ma all'entrata della navicella spaziale. Una delle scene scenograficamente più belle del primo capitolo, sicuramente non se la sono dimenticata, ma i quesiti sono altri, volutamente senza risposta, ma è la domanda degli stessi personaggi di tutti i suoi films: chi siamo e perchè?
Il "testone" potrebbe essere l'immagine di Dio, un idolo, come un Cristo appeso alla parete, e lì è presente in ogni navicella spaziale. Il liquido che beve l'uomo/alieno all'inizio della pellicola potrebbe essere l'unico modo per distruggere l'entità aliena di cui ne ha origine. Se lo beve l'umano si trasfoma, e anche questo non ha risposta. Il film non è che non ha risposte, ha mille domande, come dovrebbe succedere se si venisse scaraventati su un pianeta simile al nostro ed è scontato di non trovarlo identico ma anzi, pullulante di elementi che non avranno mai risposta, o almeno non in questo film dove l'intento di Scott è proprio quello di snaturare l'uomo, renderlo inutile di fronte all'infinità dell'universo, riducendone come nel primo capitolo l'avventura e l'azione in un unica location distribuita tra le due astronavi, quella terrestre e quella aliena.
Inutile come una vittima, un verme che non merita nulla, nè di sapere le sue origini nè ottenere la speranza di poter sopravvivere: la protagonista porta via con sè l'ambiguo androide, chissà da che parte quest'ultimo si sarà schierato.
Tutti questi elementi che non sono piaciuti al grande pubblico sono la precisa stesura del mondo visionario di Scott, dove l'angoscia, l'inquietudine, la paura, la solitudine, l'attesa sono le sensazioni peggiori che creano l'incubo della vita! Il film è un'avventura alla ricerca di risposte e non c'è nulla da aspettarsi ma si resta comunque incollati dall'inizio alla fine alle poltrone, estasiati dai maestosi effetti speciali, dalla fotografia superba e dalla scenografia (un po' più moderna rispetto a quella del '79) sempre titanica e folgorante. Un capolavoro visionario, uno dei più bei sci-fi mai girati!!

Un film di Ridley Scott.
Con Noomi Rapace, Michael Fassbender, Guy Pearce, Idris Elba, Logan Marshall-Green. Charlize Theron, Kate Dickie, Sean Harris, Rafe Spall, Benedict Wong, Ben Foster Fantascienza, durata 124 min. - USA, Gran Bretagna 2012

sabato 15 settembre 2012

Ricordando: Confidence - la truffa perfetta



Confidence - la truffa perfetta

Un film diviso in due, da una parte i belli della tv, la fotografia tenera e semplice da basse pretese, montaggio giovane, dal profumo di saggio di fine anno, ma appena cominciano ad apparire in scena attori di un certo peso si prova a giustificare il prodotto e il regista. Divertente, veloce, dinamico, poco hollywoodiano e più sbandierato all'humour inglese freddo e senza scrupoli. Il montaggio rapido, la sceneggiatura apparentemente disconnessa e false verità che vengono svelate piano piano sono per 3/4 di pellicola una nebbia per provocare lo spettatore e impedirgli di capire subito tutti i trucchi  e le messeinscene che se svelate annoierebbero per tutta la vicenda. Dustin Hoffman ha creato un cattivo tutto suo, gigionesco ma a volte sopra le righe, quasi forzato, soprattutto se accostato alla mummia di Edward Burns. Peccato che visto una volta non si vede due: i colpi di scena si svelano e lo spettacolo finisce, nulla da togliere elogi alla trama, al cast e ai dialoghi tutto sommato. Godibile ma sarà sempre una piccola roccia su una montagna enorme.

Un film di James Foley. Con Morris Chestnut, Leland Orser, Rachel Weisz, Dustin Hoffman, Edward Burns. Titolo originale Confidence. Thriller, durata 97 min. - USA 2003

domenica 9 settembre 2012

Al cinema: Batman - The Darknight Il ritorno



Batman - Il cavaliere Oscuro - Il ritorno

La trilogia firmata Nolan non poteva avere un'identità migliore. Nessuno doveva aspettarsi nulla, perchè sì che è il terzo capitolo, ma non in Batman non esistono puramente seguiti. Attentati a Gotham, terroristi, pazzi da legare, mafia, corruzione e un uomo solo a proteggere gli innocenti. E' più un simbolo che un essere umano, perchè qui lo vediamo accartocciato con il bastone e impotente, sparisce addirittura per anni dalla vista di tutti tranne che dal suo fidato maggiordomo. Batman lo sa chi è e quale eredità deve lasciare e per questo abbandona ogni scena illuminando il suo destino di eroismo e libertà.
Non abbiamo un cattivo come il Joker, ma uno ancor più mascherato, un po' più debole, che punta tutto sugli occhi e sull'immensa massa muscolare. Qui si parla di terrorismo, la vera paura è l'imprevedibilità del piano dei cattivi, che già dalle prime scene del film mette i brividi. L'attacco a Wall Street, ai broker, e la vista di New York così gratuita rovina molto il fumetto anche se è un chiaro riferimento alla realtà americana di oggi.
Catwoman è un personaggio bellissimo, perfetto, sexy, che non stona, non rischia di sconfinare le righe come Harvey Dent/Due facce, ma è un'azzeccatissima spalla per un eroe ambiguo e "mostruoso". L'idea di inserirvi Robin è solo per permettere alla gente, allo spettatore, di avere speranza nel fututo, che se Batman non apparirà più nei cieli di Gotham City il crimine avrà sempre dei nemici!
Ottima regia, come sempre, visionaria, dalla fotografia spettacolare, anche se a volte troppo esagerata e discorsiva, molto legata al fumetto ma per il cinema è chiedere troppo allo spettatore. Errori quindi un po' grossolani e soluzioni troppo ovvie, ma se si accetta tutto questo la pellicola è un'altro "mostro" di Nolan.
Finale grandioso, peccato per la fine di Bane, troppo veloce e poco da gustare.

Un film di Christopher Nolan. Con Christian Bale, Gary Oldman, Morgan Freeman, Michael Caine, Anne Hathaway. Tom Hardy, Christopher Judge, Adam Rodriguez, Massi Furlan, Rob Brown, Liam Neeson, Marion Cotillard, Juno Temple, Joseph Gordon-Levitt, Matthew Modine, Tom Conti, Joey King, Brett Cullen, Chris Ellis, Josh Stewart, Daniel Sunjata, Diego Klattenhoff, Burn Gorman Titolo originale The Dark Knight Rises. Azione, durata 164 min. - USA, Gran Bretagna 2012

Al cinema: I mercenari 2



I mercenari 2

Ecco il vero action movie! nessun film può tenergli testa perchè ha tutto, ha tutti ed è soprattutto quello che lo spettatore voleva vedere sul grande schermo da anni!
Attraverso l'esperimento del primo capitolo e il successo dopo l'uscita nelle sale Stallone ha avuto conferma della sua idea e così ha prodotto (passando però il testimone della regia a Simon West) il secondo episodio, realizzando una pellicola che va oltre la nostalgia ma dà vita agli eroi per come si ricordano e come si vogliono continuare a vedere per gustare le vignette d'azione che ormai sempre più di rado si possono trovare al cinema. Il divertissement della guerra fatta in casa, negli spazi piccola, con un'idea di western ma soprattutto tante armi ed esplosivo, è la ricetta che ha consacrato questi "mostri" negli anni Settanta e Ottanta. Ora più che mai hanno voglia di sfoggiare il loro charme e fascino (o quel che ne rimane) per far vedere come anche da "vecchietti" si può spaccare il mondo e tutti i cattivi che ci sono dentro.
Impressionanti dal primo all'ultimo, gigioneschi al punto giusto, azione e adrenalina all'inverosimile e voglia di vedere il terzo capitolo (se mai lo faranno)

Un film di Simon West.
Con Sylvester Stallone, Jason Statham, Dolph Lundgren, Terry Crews, Jet Li, Bruce Willis, Arnold Schwarzenegger, Chuck Norris, Jean-Claude Van Damme, Liam Hemsworth, Scott Adkins
Titolo originale The Expendables 2. Azione, Ratings: Kids+16, durata 102 min. - USA 2012.

giovedì 6 settembre 2012

Ricordando: Halloween The Beginning



Halloween The Beginning (2008)

Un remake decisamente azzeccato, più completo anche se con parecchie differenze rispetto al primo. La prima metà è tutto ciò che manca ai primi minuti dell'originale di Carpenter (la storia del bambino) e la seconda metà ne è il remake. Michael Myers ha una famiglia, ha una storia, è veramente pazzo, ma sono elementi che Carpenter ha voluto omettere per permettere di avanzare e realizzare la sua idea dell'horror cittadino attraverso i silenzi, i momenti lenti, poche informazioni, nessun volto, qui si dovrebbe avere paura di tutto. Non è il solo Michael Myers a fare paura ma l'intero isolato, tutte le case, le stanze, le persone. Qui la trama completa la storia ma svela troppe informazioni, un'occasione per collegare tutti i pezzi dell'originale alla memoria. Myers è un Golem terrificante, sovrumano, praticamente invincibile ed è lui il vero incubo stavolta. Assetato di sangue e pazzo furioso, essendo un film horror non si poteva sbagliare strada.
Tanto sangue, parecchi momenti di suspense e un Malcom Mc Dowell finalmente in vesti meno irritanti (anche se il suo narcisismo non è mai calato).

Un film di Rob Zombie. Con Tyler Mane, Sheri Moon, Malcolm McDowell, Brad Dourif, Danny Trejo.
Titolo originale Halloween. Horror, durata 109 min. - USA 2007

venerdì 31 agosto 2012

Speciale: Carnage


Carnage (2011)

Dalla prima inquadratura/scena si intuisce l'obiettivo di Polanski ma non il percorso che vuol percorrere ma si sa che il ritratto critico dentro le persone è il suo punto di forza e non c'è niente di meglio che rinchiuderne 4 in una stanza (dove nessuno è obbligato a restare) per svelarne non uno alla volta ma tutti contemporaneamente senza abbandonarne dettagli o offrire in anticipo allo spettatore idee abbozzate per evitare fraintendimenti. Ovviamente (e non per caso) salta alla luce un'idea hitckockiana di Nodo alla gola, ma se lì i personaggi (i protagonisti cattivi) sono vittime della società e di ciò che offre all'uomo qui abbiamo la condanna di chi forma la società e quest'ultima è vittima. I protagonisti della prima sequenza li ritroviamo alla fine come se nulla fosse, ma tutto accade nell'appartamento, dove gli oggetti più futili fanno crollare l'animo umano e il pensiero sulla vita della prole passa ogni tanto nei discorsi ed è solo motivo di collegamento tra le liti (e non) dei personaggi che riescono così a svelare la loro rabbia repressa e dimostrare di essere creature senza carattere, come burattini che non hanno risposte e mai le avranno.

Un film di Roman Polanski.
Con Jodie Foster, Kate Winslet, Christoph Waltz, John C. Reilly Titolo originale Carnage. Drammatico, durata 79 min. - Francia, Germania, Polonia, Spagna 2011

Ricordando: è già ieri


è già ieri (2004)



Remake di Ricomincio da capo con Bill Murray ma per chi non l'avesse visto godibile e divertente. Molto semplice nell'impostazione ma punta il dito sullo spettatore chiedendo esplicitamente cosa avrebbe fatto se si fosse trovato in quella situazione. Molto vario, comico e non, riflessivo nei momenti giusti e grossolano all'italiana, coivolgente ma senza una spiegazione finale del perchè e del come. Forse l'interesse per la risposta si riesce a perdere durante la visione grazie al lieto fine che tutti sperano ma da lì l'originalità si perde e resta il dubbio se voler tornare indietro o no. Albanese (e De Luigi) in gran forma.

Un film di Giulio Manfredonia.
Con Antonio Albanese, Fabio De Luigi, Goya Toledo, Pepon Nieto, Beatriz Rico. Commedia, durata 102 min. - Italia, Spagna, Gran Bretagna 2004

domenica 26 agosto 2012

Ricordando: Tutti gli uomini del deficiente



Tutti gli uomini del deficiente (1999)

Della serie, o ora o mai più. Un cast così vario, unico, bestiale e unito è difficile ritrovarlo sul grande schermo. Un film tv dalle sorprese continue, rivederlo oggi è un tuffo nostalgico nellItalia di fine anni Novanta: un'Italia spensierata, giocosa, trasandata e critica. Purtroppo un film davvero senza pretese quando mancava davvero poco a tirare fuori il genio che un esercito di comici avrebbe potuto lanciare e rendere un vero cult all'italiana. Citazioni continue, gag e battute televisive ininterrotte, il tutto senza un filo logico, ma non c'è problema fino a quando lo spettatore non riesce più a trovarvi interesse e capisce che è tutto fine alla risata.
Senza mai usare i piedi di piombo si sperimentano idee, inquadrature, si cerca di fare arte con la regia e il montaggio, per una volta che la produzione dà campo libero. Da vedere

Un film di Paolo Costella. Con Claudia Gerini, Arnoldo Foà, Paolo Hendel, Marina Massironi, Francesco Salvi, Rosalina Neri, Renzo Rinaldi, Francesco Villa, Giovanni Esposito, Gigio Alberti, Barbara D'Urso, Luigi Rosatelli, Francesco Paolantoni, Alessandro Besentini, Gioele Dix, Carla Signoris, Alessia Marcuzzi, Maurizio Crozza, Barbara Snellenburg, Bebo Storti, Luciana Littizzetto, Luciana Littizzetto, Dodo Oltrecolli, Francesco Mandelli, Emanuele Cerman Commedia, durata 110 min. - Italia 1999

lunedì 20 agosto 2012

Ricordando: Pelham 123



Pelham 123 (2009)

Ieri è morto Tony Scott. Per restare in tema parliamo del suo penultimo film. Da qui si nota il suo spirito giovanile, legato alle nuove generazioni, alle leggi dei generi di oggi, con gran attenzione alla moda musicale, grafica, registica. Molto adolescenziale, lo è sempre stato, ma qui è frettoloso nel chiudere e aprire le porte che si presentano lungo il percorso e nè Denzel Washington nè John Travolta sono pienamente convinti nei loro ruoli. Washington è visivamente ingrassato mentre Travolta non sa quanto offrire della sua pazzia d'attore per il suo ruolo in bilico tra il pazzo e il pianificatore.
Non regge il collegamento filo economico con Wall Street e il gioco si conclude appena escono fuori dalla metropolitana. Nulla di nuovo e di originale made in New York.

Un film di Tony Scott.
Con Denzel Washington, John Travolta, John Turturro, Luis Guzmán, Michael Rispoli. Titolo originale The Taking of Pelham 123. Drammatico, durata 108 min. - USA, Gran Bretagna 2009


domenica 19 agosto 2012

Ricordando: Profondo rosso



Profondo rosso (1975)

Dario Argento, dopo aver esordito 5 anni prima con L'uccello dalle piume di cristallo, continua  con il thriller, Il gatto a nove code, e continua con il meno riuscito ma pur sempre interessante Quattro mosche di velluto grigio, in un anno in cui l'Italia sforna Amici miei, Fantozzi, Salò o le 120 giornate di Sodoma, Professione reporter e sforna così il suo capolavoro che sale ai vertici delle classifiche in un lampo e diviene un classico del cinema thriller horror, da cui v'è solo da imparare.
Una carriera in salita, con un stile sempre più maturo, sperimentale, curato e ricercato a tal punto da girare le scene tra Torino, Roma, Perugia ecc, identificando l'ambiente con un limbo inesistente ma pericoloso, cupo, invadente e caotico, anche in assenza di personaggi e comparse.
Il genio Argento non si limita agli ambienti in città diverse, perchè la collocazione di comparse volutamente immobilizzate come manichini è una scelta condizionata dall'arte Pop che alimentava pubblico in quegli anni e da Kubrick dal suo Il bacio dell'assassino, ottimo spunto per giovani esordienti affamati di horror nel thriller. Per quanto la storia sia un classico del thriller il regista era in dovere di inserirvi elementi surreali per ottenere l'inquietudine e l'atmosfera necessaria per salire dal livello terreno che ci lega alle trame del thriller per proseguire in un mondo affamato di sangue e morte al di là delle nostre capacità. Nessuno dei buoni riesce a "graffiare" minimamente i colpevoli, ma questi saranno flagellati e torturati dalla stessa scenografia e dal mondo orrorifico che Argento ha creato per loro. L'espressionismo, l'alienazione dell'uomo è basilare ai fini della conoscenza di ciò che un minimo quesito può far trasportare un personaggio al di fuori di ciò che gli è consentito conoscere. Le leggi esistono e si diversificano per ogni mondo che si attraversa. Chi può parlare, chi può uccidere, chi si può salvare e chi deve stare solo sono queste le leggi che portano al protagonista a non poter chiedere aiuto. Questo è la miglior arte che l'horror italiano ha creato e ha influito così nel campo internazionale portando i registi d'horror di oggi a rinchiudere i soggetti in ambienti che sono invalicabili e senza risposte per antonomasia: stanze chiuse, prigionieri della mente e delle allucinazioni, claustrofobia ecc.
Musiche, giochi di regia, esperimenti a non finire e un'infinità di giochi che Argento fa con lo spettatore che non si possono contare!!

Un film di Dario Argento.
Con David Hemmings, Clara Calamai, Macha Méril, Eros Pagni, Giuliana Calandra. Giallo, durata 123 min. - Italia 1975

venerdì 17 agosto 2012

Speciale: U-Boot 96




U-Boot 96 (1981)

Da vedere la versione da 3 ore e venti!! Un capolavoro antimilitarista made in Germania che consacrò Wolfgang Petersen sul mercato internazionale. Un film claustrofobico, girato al novanta per cento all'interno del sottomarino, con un equipaggio di 43 persone, movimenti continui, adrenalina alternata a momenti di silenzio obbligatorio e panico sovrallimite. Il sottomarino come corpo umano e non come macchina bellica. Il ritratto della guerra è assottigliato da un riassunto "marittimo" e lontano, quasi esclusivamente sonoro!
Effetti sonori appunto da Oscar e un'interpretazione del cast più che azzeccata, rovinata purtroppo dal duro doppiaggio italiano che non sfiora lontanamente l'atmosfera subacquea creata magistralmente dal regista.

Un film di Wolfgang Petersen. Con Jürgen ProchnowKlaus WennemannHerbert Gronemeyer Titolo originale Das BootGuerra, durata 140' min. - Germania 1981.

mercoledì 15 agosto 2012

Atto di forza (1990)



Atto di forza (1990)

Uno dei più acclamati Verhoven,più visivi,magici,ma non più semplici come struttura e visione filosofica del mondo in mondi paralleli.
Non c é di chi fidarsi ma nemmeno proprio da prendere sul serio nessuno. La struttura fisica della cittá è in metamorfosi con l'uomo e viceversa.Se il destino dell'umanitá è trasformarsi e sopravvivere con la paura di essere riprogrammati come veri e propri computer allora solo i miti e i grandi eroi possono salvarci!
Meravigliosi effetti e in gran quantità come piace al regista.
Presto uscirà nelle sale il remake


Un film di Paul Verhoeven.
Con Arnold SchwarzeneggerRachel TicotinSharon StoneRonny CoxMichael Ironside.
Titolo originale Total RecallFantascienza,  durata 109' min. - USA 1990

sabato 11 agosto 2012

Ricordando: Black Rain




Black Rain (1989)

Uno dei film "all'americana" più belli mai girati! Lo sbarco in nuove frontiere non smonta i protagonisti, impavidi cowboy, che cercano sempre di far loro la terra che calpestano. La città di Osaka però è un pianeta lontano, usi e costumi così pazzeschi da essere un luogo sconvolgente e di perdizione, che si avvicina molto alla Los Angeles di Blade Runner. Ma la gente qui, anche se rimasta indietro con le culture "occidentali", crede ancora negli antichi e più alti valori come l'onore, il coraggio, il sacrifico, l'onestà. Michael Douglas, impavido produttore narcisista, non si fa mai staccare la telecamera di dosso ed è lui stesso l'America, i suoi stereotipi, i suoi modelli, il suo fascino. La pioggia sporca però è indelebile e la ferita della bomba atomica sarà sempre aperta, i buoni e i cattivi sono equivoci e la mafia giapponese lavora in piena luce, come un veleno che scorre per le vie della città. I cavalieri dall' "altro mondo" riusciranno fino all'estremo a impegnarsi nei loro doveri professionali e morali e qui si vede il vero Ridley, che pare si perda in nostalgie tra le strade di Osaka, ma il suo tocco nel ritrarre il "vero" uomo è inconfondibile e impareggiabile


Un film di Ridley Scott.
Con Andy Garcia, Michael Douglas, Kate Capshaw, Ken Takakura, Yusaku Matsuda.
Titolo originale Black Rain. Giallo, durata 125 min. - USA 1989

giovedì 9 agosto 2012

Ricordando: La peggiore settimana della mia vita



La peggiore settimana della mia vita (2011)

Facciamo un balzo in avanti ma due indietro. Il cinema italiano ha capito che deve puntare sulla sceneggiatura, sulla storia di formazione dove il percorso da seguire e l'obiettivo finale da raggiungere sono i punti cardine per risvegliare lo spettatore e metterlo di fronte alle più svariate soluzioni drammaturgiche che non eravamo più abituati a incontrare nelle ultime pellicole di casa nostra. L'atmosfera non è passiva come le pellicole di Veronesi e non ancora matura come Salvatores, ma ci teniamo alti con la "nostra" comicità che dove rischia, raccoglie dal passato, da Fantozzi al primo Pieraccioni. Si sente molto il profumo di humour inglese, origine del romanzo da cui è tratta la vicenda. Tra gli odori di Funeral Party e Benvenuti al Nord, scopriamo una nuova Italia, più fredda e cinica di quella che siamo abituati a vedere. Prodotto valido, ma presentato troppo "made in Italy" e il pubblico ne è rimasto deluso. Ottimo cast e si ride parecchio!

Un film di Alessandro Genovesi.
Con Fabio De Luigi, Cristiana Capotondi, Monica Guerritore, Antonio Catania, Alessandro Siani. Commedia, durata 92 min. - Italia 2011.

martedì 7 agosto 2012

Speciale: Speed



Speed (1994)

Il film che segna il punto di non ritorno del nuovo cinema hollywoodiano d'azione! In quasi due ore di film non c'è un solo momento di pausa, ma solo adrenalina, velocità, nuovi eroi che corrono su superstrade e autostrade senza mai fermarsi. Non possono sennò muoiono. Come un messaggio al futuro: chi si ferma muore ma chi arriva in fondo vince tutto! Dalla "semplice" trama ma dai personaggi staordinari (Hopper, Reeves e la Bullock sono strabilianti) e dalla fotografia perfettamente losangelesca (il regista viene dalla direzione fotografica di pellicole come Die Hard, Black Rain, Arma Letale) e con un montaggio innovativo e perfetto lo spettatore si di trovarsi in una svolta dei film d'azione. Non ci saranno più i Robocop, i Terminator, Demolition Man, Cliffhanger,  perchè il terrore è più veloce, infido, invisibile, pericoloso, come già hanno accennato le pellicole: Il fuggitivo, Un giorno di ordinaria follia, Una vita al massimo, Il silenzio degli innocenti.
Rischia di perdersi negli anni, ma è una pellicola ancora fresca, dinamica, da rifnrescare ogni tanto.

Un film di Jan De Bont.
Con Jeff Daniels, Sandra Bullock, Dennis Hopper, Keanu Reeves, Joe Morton. Avventura, durata 116' min. - USA 1994

domenica 5 agosto 2012

Ricordando: Insider - Dietro la verità





Insider - dietro la verità

Michael Mann svela ancora una volta a 360° i volti di un'America tanto corrotta quanto trasparente. Si mettono a nudo i problemi della libertà di stampa e comunicazione presentandone l'aspetto istituzionalista in piena luce dei suoi difetti. Non c'è speranza per la sincerità e il sacrifico non è più un'ideale da ultima speranza perchè non funziona più. Gli ideali nell'universo di Mann sono inseguiti ma impossibili da raggiungere completamente e portare al compimento fisico e spirituale. La regia è come la supervisione monopolistica che regge il mondo: ovunque, pressante, mai ferma (only steadycam!), evoluzionistica, indispensabile, perchè per portare sullo schermo 2 ore e mezza di pellicola era necessario un ritmo incessante e potente sia per le scene di confusione che di analisi personale, come nei lunghi momento di silenzio che compie Russel Crowe, ingrassato ma sbalorditivo.

Un film di Michael Mann.
Con Al Pacino, Diane Venora, Russell Crowe, Lindsay Crouse, Christopher Plummer.
Titolo originale The Insider. Avventura, durata 157 min. - USA 1999

giovedì 2 agosto 2012

Ricordando: Full Frontal



FULL FRONTAL (2002)

L'angoscia di un mondo senza più una realtà definita è ciò che vede Soderberg nella gente, in coloro che hanno bisogno di sentirsi vive, perchè sono già morte dentro ma non lo sanno. La filosofia del regista va pari con la sua tecnica registica, imprevedibile ma lenta, varia e forse un poco falsa, insapore a volte. Molto Gus Van Sant, forse il nome del personaggio che fa da produttore e che viene ripetuto spesso è un omaggio al regista di Elephant. Troviamo un film nel film nel film, dove il cinema viene elogiato, ridotto in pellicola grassa e sporca, pubblicizzato, indefinito, allontanato dal pericolo che è l'indifferenza, il nulla, il piattume dei giorni nostri forse. Soderbergh è dal primo lungometraggio che sbatte in faccia allo spettatore il ritratto di un cieco, cosìcchè si è imbarazzati a guardare, non si più come ascoltare, dove indirizzare l'attenzione. Il pubblico è perduto e così il flop ne è stato la conseguenza. Ma elogio a Cannes, truffautiano, felliniano, ma siamo nel 2002 e Fight Club ha già lasciato il segno. Non bisogna ritrarre ciò che è morto ma bisogna costruire in posti nuovi, abbandonando lo sporco rude digitale volgare ma rimpiangere l'analogico e le sensazioni che esso offriva, attraverso nuove strutture e tematiche, idee e ideologie.

Un film di Steven Soderbergh.
Con David Duchovny, Julia Roberts, Brad Pitt, Nicky Katt, Catherine Keener.Commedia, durata 111 min. - USA 2002

mercoledì 1 agosto 2012

Ricordando: Poseidon



Poseidon (2006)

Uno dei film più catastrofici e curati mai girati! Il rischio di floppare era alto (dopo Titanic i disastri dei translatantici era difficile riportarli sul grande schermo) ma la grande produzione e la scaltrezza del regista hanno evitato che questo potesse accadere puntando tutto sull'azione immediata, continua, dagli effetti anch'essi curati nel dettaglio e nella maestosità. Freddo, crudo, veloce, forse ancora troppo vicino alla Tempesta perfetta ma il regista vuole dare spazio alla natura sempre minacciosa, sempre pericolosa e come un dio poter annullare la vita di un personaggio in un attimo. Non c'è più speranza ma la voglia di soppravvivere. Niente morale sui personaggi, c'è solo caos, distruzione e un percorso nascosto da seguire.
Da vedere al cinema o in bluray. Effetti speciali all'avanguardia e scenografie da urlo!

Un film di Wolfgang Petersen.
Con Kurt Russell, Josh Lucas, Richard Dreyfuss, Jacinda Barrett, Emmy Rossum. Avventura, durata 99 min. - USA 2006

Al cinema: Killer Elite






Killer Elite (2011)

Dal pacchetto così confezionato (Statham, De Niro, Owen) ci si aspetterebbe un fracassone di spionaggio decorato solo da azione e scontri a fuoco. Per fortuna si va oltre e si indaga sulla Sas e su ciò che formava il mondo dei killer nel 1980. La storia è ispirata da un libro di Ranulph Fiennes.
Serio, freddo, dal ritmo azzeccato, forse troppo breve la pellicola, anche se raggiunge tranquillamente le due ore, ma ci sarebbe stato più da dire e più da approfondire.
Un omaggio alle pellicole anni Novanta, ancora basate sulla velocità di scambio di ruoli, passaggi di testimone, inseguimenti e indagini più che sull'azione da spettacolo e lo humour spicciolo, qui assente.
In bilico tra Nessuna Verità di Ridely Scott e Ronin di Frankenheimer ma mai banale, anzi dotato brillantezza, aiutato dall'ambientazione che a tratti diventa nostalgica. Ottimo cast e ruoli azzeccati fino all'ultimo.

Un film di Gary McKendry.
Con Jason Statham, Clive Owen, Robert De Niro, Dominic Purcell, Aden Young. Azione, durata 116 min. - USA, Australia 2011